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Nella Bibbia, Dio è colui che “visita” il suo popolo ma anche singoli personaggi: Sara, moglie di Abramo, che poi resta incinta (Gen 21,1); i fratelli di Giuseppe in Egitto con la promessa del ritorno alla loro terra (Gen 50,24); il popolo per bocca di Mosè, per liberarlo dalla schiavitù (Es 3,16); infine, con Gesù annunciato in questi versetti, tutti gli uomini. Il verbo utilizzato è ἐπισκέπτομαι (episkèptomai), che rende l’idea di uno sguardo dall’alto – ἐπι (epì) – che si fa vicino, come un recarsi presso – ἐπι (epì) – qualcuno per aiutarlo. Nella seconda occorrenza, l’immagine è quella della luce dell’alba, che rende possibile questa benevola ispezione di Dio su tutti gli oppressi.
La traduzione letterale dell’espressione “Salvatore potente” sarebbe “corno di salvezza”: il sostantivo κέρας (kèras), infatti, indica le corna di un animale, come l’ariete impigliato negli arbusti al momento del sacrificio di Isacco, e a cui deve la sua forma una sorta di strumento musicale (lo šophar) che si suonava proprio per ricordare quell’episodio. Per una estensione di significato, il termine esprime un eccezionale tipo di potenza, quel potere di salvare proprio di Dio.
Nella Bibbia, Dio è colui che “visita” il suo popolo ma anche singoli personaggi: Sara, moglie di Abramo, che poi resta incinta (Gen 21,1); i fratelli di Giuseppe in Egitto con la promessa del ritorno alla terra promessa (Gen 50,24); il popolo per bocca di Mosè, per liberarlo dalla schiavitù (Es 3,16); infine, con Gesù annunciato in questi versetti, tutti gli uomini. Il verbo utilizzato è ἐπισκέπτομαι (episkèptomai), che rende l’idea di uno sguardo dall’alto – ἐπι (epì) – che si fa vicino, come un recarsi presso – ἐπι (epì) – qualcuno per aiutarlo. Nella seconda occorrenza, l’immagine è quella della luce dell’alba, che rende possibile questa benevola ispezione di Dio su tutti gli oppressi.
Commento alla Liturgia
24 Dicembre
Prima lettura
2Sam 7,1-5.8b-12.14a.16
1Il re, quando si fu stabilito nella sua casa, e il Signore gli ebbe dato riposo da tutti i suoi nemici all'intorno, 2disse al profeta Natan: "Vedi, io abito in una casa di cedro, mentre l'arca di Dio sta sotto i teli di una tenda". 3Natan rispose al re: "Va', fa' quanto hai in cuor tuo, perché il Signore è con te". 4Ma quella stessa notte fu rivolta a Natan questa parola del Signore: 5"Va' e di' al mio servo Davide: Così dice il Signore: "Forse tu mi costruirai una casa, perché io vi abiti? 8Ora dunque dirai al mio servo Davide: Così dice il Signore degli eserciti: "Io ti ho preso dal pascolo, mentre seguivi il gregge, perché tu fossi capo del mio popolo Israele. 9Sono stato con te dovunque sei andato, ho distrutto tutti i tuoi nemici davanti a te e renderò il tuo nome grande come quello dei grandi che sono sulla terra. 10Fisserò un luogo per Israele, mio popolo, e ve lo pianterò perché vi abiti e non tremi più e i malfattori non lo opprimano come in passato 11e come dal giorno in cui avevo stabilito dei giudici sul mio popolo Israele. Ti darò riposo da tutti i tuoi nemici. Il Signore ti annuncia che farà a te una casa. 12Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu dormirai con i tuoi padri, io susciterò un tuo discendente dopo di te, uscito dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno. 14Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio. Se farà il male, lo colpirò con verga d'uomo e con percosse di figli d'uomo, 16La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a te, il tuo trono sarà reso stabile per sempre"".
Salmo Responsoriale
Dal Sal 88 (89)
R. Canterò per sempre l'amore del Signore.
Canterò in eterno l'amore del Signore,
di generazione in generazione
farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà,
perché ho detto: «È un amore edificato per sempre;
nel cielo rendi stabile la tua fedeltà». R.
«Ho stretto un'alleanza con il mio eletto,
ho giurato a Davide, mio servo.
Stabilirò per sempre la tua discendenza,
di generazione in generazione edificherò il tuo trono». R.
«Egli mi invocherà: "Tu sei mio padre,
mio Dio e roccia della mia salvezza".
Gli conserverò sempre il mio amore,
la mia alleanza gli sarà fedele». R.
Vangelo
Lc 1,67-79
67Zaccaria, suo padre, fu colmato di Spirito Santo e profetò dicendo: 68"Benedetto il Signore, Dio d'Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo, 69e ha suscitato per noi un Salvatore potente nella casa di Davide, suo servo, 70come aveva detto per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo: 71salvezza dai nostri nemici, e dalle mani di quanti ci odiano. 72Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri e si è ricordato della sua santa alleanza, 73del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, di concederci, 74liberati dalle mani dei nemici, di servirlo senza timore, 75in santità e giustizia al suo cospetto, per tutti i nostri giorni. 76E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade, 77per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza nella remissione dei suoi peccati. 78Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio, ci visiterà un sole che sorge dall'alto, 79per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre e nell'ombra di morte, e dirigere i nostri passi sulla via della pace".
Note
Benedicenti
Questa notte nascerà Gesù, e la liturgia di oggi conclude il tempo dell’avvento con il miracolo di un uomo che avendo perduto la parola per la sua incredulità, può tornare a parlare perché si è arreso a una fede che è diventata fatto. Stiamo parlando di Zaccaria e la nascita di suo figlio Giovanni scioglie in lui il nodo del dubbio, dell’incredulità, dello spavento. E mentre scrive che “Giovanni è il suo nome”, dalla sua bocca, quasi in maniera incontenibile vengono fuori parole profetiche e strabordanti di gioia: «Benedetto sia il Signore, il Dio d’Israele, perché ha visitato e riscattato il suo popolo, e ci ha suscitato un potente Salvatore nella casa di Davide suo servo, come aveva promesso da tempo per bocca dei suoi profeti; uno che ci salverà dai nostri nemici e dalle mani di tutti quelli che ci odiano». Zaccaria dice ad alta voce che quello che stiamo per celebrare tra poche ore altro non è che il compimento di tutte le attese, di tutte le profezie, di tutto quello che per secoli il popolo ha atteso. Dio, tra poche ore, non sarà più una promessa, ma sarà finalmente Qualcuno da incontrare. La terra che aveva promesso al popolo liberato dalla schiavitù dell’Egitto sta per diventare tra poche ore visibile. Non è la geografia di un posto ma di un volto. È il volto di Gesù la vera terra promessa, il vero luogo dove ogni uomo può sperimentare la condizione di libertà. “Per i quali l’Aurora dall’alto ci visiterà per risplendere su quelli che giacciono in tenebre e in ombra di morte, per guidare i nostri passi verso la via della pace”. Come il sole che arriva dopo una lunga notte, così è la venuta di Gesù nella storia del mondo e nella storia di ogni uomo. La fede è l’alba di un mattino dopo una lunga notte. E al chiarore di quella luce tutto diventa visibile, tutto diventa carico di significato. Incontrare la fede significa incontrare questa luce nel volto di un bambino di nome Gesù, nato in una grotta di fortuna in una notte fonda di più di duemila anni fa, nella debolezza e nella povertà.
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