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Questa doppia espressione si trova solo in Marco e ritornerà solo un’altra volta, al momento della crocifissione di Gesù, quando alla sua destra e alla sua sinistra saranno crocifissi due briganti. Chi vuole la gloria, come i due fratelli Giacomo e Giovanni, deve passare attraverso la croce. Le domande che Gesù pone subito dopo non negano il desiderio di essere con Gesù, ma ne purificano le motivazioni.
Nella Settanta, il verbo kurièuō (κυριεύω) è uno dei verbi della vocazione dell’uomo, quella di “dominare la terra” (cf. Gen 1,27 e 9,1). Nel Nuovo Testamento, invece, questo stesso verbo, anche nella sua forma composta katakurièuō (κατακυριεύω) come in questo versetto, è usato per indicare la necessità di “non dominare l’altro”, di non “signoreggiare” nella comunità.
Il “molti” va inteso qui come implicante “tutti”, senza però indicare la totalità o un risultato automaticamente globale. Dalla parte di colui che si consegna, il destinatario può essere la “moltitudine”, ma dalla parte della totalità, ognuno resta libero di dare la propria adesione, di scegliere se rientrare nei “molti” per i quali Gesù offre la sua passione, morte e risurrezione.
Commento alla Liturgia
Mercoledì della VIII settimana di Tempo Ordinario
Prima lettura
Sir 36,1-2.5-6.13-19
1Abbi pietà di noi, Signore, Dio dell'universo, e guarda*, 2infondi il tuo timore su tutte le nazioni*. 5Ti riconoscano, come anche noi abbiamo riconosciuto che non c'è Dio al di fuori di te, o Signore. 6Rinnova i segni e ripeti i prodigi, 13Raduna tutte le tribù di Giacobbe, rendi loro l'eredità come era al principio. 14Abbi pietà, Signore, del popolo chiamato con il tuo nome, d'Israele che hai reso simile a un primogenito. 15Abbi pietà della tua città santa, di Gerusalemme, luogo del tuo riposo. 16Riempi Sion della celebrazione delle tue imprese e il tuo popolo della tua gloria. 17Rendi testimonianza alle creature che sono tue fin dal principio, risveglia le profezie fatte nel tuo nome. 18Ricompensa coloro che perseverano in te, i tuoi profeti siano trovati degni di fede. Ascolta, Signore, la preghiera dei tuoi servi, 19[secondo la benedizione di Aronne sul tuo popolo,] e riconoscano tutti quelli che abitano sulla terra che tu sei il Signore, il Dio dei secoli.
Vangelo
Mc 10,32-45
32Mentre erano sulla strada per salire a Gerusalemme, Gesù camminava davanti a loro ed essi erano sgomenti; coloro che lo seguivano erano impauriti. Presi di nuovo in disparte i Dodici, si mise a dire loro quello che stava per accadergli: 33"Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani, 34lo derideranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno, e dopo tre giorni risorgerà". 35Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, dicendogli: "Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo". 36Egli disse loro: "Che cosa volete che io faccia per voi?". 37Gli risposero: "Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra". 38Gesù disse loro: "Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?". 39Gli risposero: "Lo possiamo". E Gesù disse loro: "Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. 40Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato". 41Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. 42Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: "Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. 43Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, 44e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. 45Anche il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti".
Note
La logica dei primi posti
“Mentre erano sulla strada per salire a Gerusalemme, Gesù camminava davanti ai discepoli ed essi erano sgomenti; coloro che lo seguivano erano impauriti”.
Non dobbiamo sottovalutare la paura con cui i discepoli stanno seguendo Gesù. Hanno paura perché intuiscono che quello che sta per capitare a Gerusalemme sarà qualcosa di molto difficile. Lo dice Gesù stesso quando apertamente parla della sua prossima passione. Ogni cristiano non deve farsi illusioni: noi per seguire Cristo dobbiamo essere disposti ad andargli dietro nella croce. E questo ci fa talmente paura che alla logica della croce contrapponiamo quella dei primi posti:
“Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, noi vogliamo che tu ci faccia quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere nella tua gloria uno alla tua destra e uno alla tua sinistra»”.
Il Vangelo non censura questo racconto per ricordare a ciascuno di noi che nessun può sentirsi al sicuro da questa logica di accaparramento che trasforma persino il Vangelo in una competizione per i primi posti. Paradossalmente può nascondersi superbia anche negli ideali di povertà, verginità, giustizia, umiltà, solidarietà. E tutto ciò accade quando si pensa di dover abbracciare un ideale per occupare un posto in prima fila. Gesù capovolge questa logica:
«Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti».
Egli afferma che chi crede in Lui deve essere disposto a farsi servo di tutti e non padrone. Perché solo uno che sceglie di servire è davvero padrone della sua vita. Ma questo i discepoli dovranno impararlo un po’ alla volta. Non sono ancora passati attraverso la strada stretta della croce. Ma alla fine la loro ambizione diventerà santità.
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