L’immagine dell’olio (èlaion, ἔλαιον) nella Bibbia ebraica segnala la misteriosa presenza e azione di Dio in ogni realtà cultuale:
- I Patriarchi lo usavano per ungere le pietre che segnalavano la misteriosa presenza di Dio (Cf. Gen 28).
- È necessario per le lampade utilizzate per il culto (cf. Es 27,20-21).
- È usato per consacrare Saul e David come re d’Israele (cf. 1Sam 10.16).
- Nella letteratura sapienziale, è simbolo di abbondanza e gioia, forza e ricchezza (Cf. Sal 92,11).
L’olio, tuttavia, non è segno solo di una realtà cultuale, ma anche di ciò che deve essere acquistato a caro prezzo, con la laboriosità quotidiana
Per comprendere questa immagine, è utile illuminare questa parabola con la fine del libro dei Proverbi (31,10-31), in cui si parla così della “donna forte”: “non si spegne di notte la sua lampada”. L’olio necessario ad alimentarla, quindi, è segno di quanto deve essere preparato con costanza e laboriosità, pazienza e tenacia, segno di una sapienza concreta, non astratta, necessaria per gestire la vita fino a incontrare il Signore.
Dunque le vergini sagge sono tali perché mettono in pratica la sapienza biblica, che non è mai astratta, ma concreta e attiva.
Commento alla Liturgia
Venerdì della XXI settimana di Tempo Ordinario
Prima lettura
1Ts 4,1-8
1Per il resto, fratelli, vi preghiamo e supplichiamo nel Signore Gesù affinché, come avete imparato da noi il modo di comportarvi e di piacere a Dio - e così già vi comportate -, possiate progredire ancora di più. 2Voi conoscete quali regole di vita vi abbiamo dato da parte del Signore Gesù. 3Questa infatti è volontà di Dio, la vostra santificazione: che vi asteniate dall'impurità, 4che ciascuno di voi sappia trattare il proprio corpo con santità e rispetto, 5senza lasciarsi dominare dalla passione, come i pagani che non conoscono Dio; 6che nessuno in questo campo offenda o inganni il proprio fratello, perché il Signore punisce tutte queste cose, come vi abbiamo già detto e ribadito. 7Dio non ci ha chiamati all'impurità, ma alla santificazione. 8Perciò chi disprezza queste cose non disprezza un uomo, ma Dio stesso, che vi dona il suo santo Spirito.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 96(97)
R. Gioite, giusti, nel Signore.
Il Signore regna: esulti la terra,
gioiscano le isole tutte.
Nubi e tenebre lo avvolgono,
giustizia e diritto sostengono il suo trono. R.
I monti fondono come cera davanti al Signore,
davanti al Signore di tutta la terra.
Annunciano i cieli la sua giustizia,
e tutti i popoli vedono la sua gloria. R.
Odiate il male, voi che amate il Signore:
egli custodisce la vita dei suoi fedeli,
li libererà dalle mani dei malvagi. R.
Una luce è spuntata per il giusto,
una gioia per i retti di cuore.
Gioite, giusti, nel Signore,
della sua santità celebrate il ricordo. R.
Vangelo
Mt 25,1-13
1Allora il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. 2Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; 3le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l'olio; 4le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l'olio in piccoli vasi. 5Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. 6A mezzanotte si alzò un grido: "Ecco lo sposo! Andategli incontro!". 7Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. 8Le stolte dissero alle sagge: "Dateci un po' del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono". 9Le sagge risposero: "No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene". 10Ora, mentre quelle andavano a comprare l'olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. 11Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: "Signore, signore, aprici!". 12Ma egli rispose: "In verità io vi dico: non vi conosco". 13Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora.
Note
Approfondimenti
L’immagine dell’olio (èlaion, ἔλαιον) nella Bibbia ebraica segnala la misteriosa presenza e azione di Dio in ogni realtà cultuale:
L’olio, tuttavia, non è segno solo di una realtà cultuale, ma anche di ciò che deve essere acquistato a caro prezzo, con la laboriosità quotidiana
Per comprendere questa immagine, è utile illuminare questa parabola con la fine del libro dei Proverbi (31,10-31), in cui si parla così della “donna forte”: “non si spegne di notte la sua lampada”. L’olio necessario ad alimentarla, quindi, è segno di quanto deve essere preparato con costanza e laboriosità, pazienza e tenacia, segno di una sapienza concreta, non astratta, necessaria per gestire la vita fino a incontrare il Signore.
Dunque le vergini sagge sono tali perché mettono in pratica la sapienza biblica, che non è mai astratta, ma concreta e attiva.
Il valore delle piccole cose
Chi sono i migliori? I più prestanti in situazioni difficili? Sembra che il Vangelo di oggi metti in crisi questa nostra concezione. Infatti Gesù racconta una parabola strada per spiegarci a cosa assomiglia il regno dei cieli:
“Il regno dei cieli è simile a dieci vergini che, prese le loro lampade, uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le lampade, ma non presero con sé olio; le sagge invece, insieme alle lampade, presero anche dell'olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e dormirono”.
Anche i migliori, i saggi, quelli che si impegnano davvero possono addormentarsi. Saggio non è chi è migliore in tutto ma chi sa ingegnarsi in tutto, specie in ciò che è il suo limite. È l’ingegno di chi sa fare scorta di ciò che conta “in piccoli vasi”, ci dice il Vangelo. Delle volte siamo così presi dal presente che non pensiamo mai al fatto che questa vita è solo l’attesa delle nozze e non le nozze stesse. Quanto siamo miopi. Pensiamo che per essere dentro la storia basta rimanere svegli, ma nessuno rimane sveglio, anche i migliori si addormentano. Ma c’è qualcosa che rende le vergini sagge rispetto alle stolte, cioè il modo con cui preparano la loro crisi, il loro sonno. Esse sono pronte anche se vengono sorprese dall’arrivo dello sposo. Hanno fatto scorta, sono allenate, c’è in loro una carta vincente che le altre non hanno: non hanno avuto la presunzione di fidarsi fin in fondo solo delle loro capacità. È l’eterno valore delle piccole cose, più ancora che delle grandi. La vita, l’amore, l’amicizia, una passione, una relazione, una fede rimangono in piedi se si ha il coraggio di investire quotidianamente in piccole ma significative cose. Il segreto è tutto nel dettaglio delle piccole cose quotidiane, e non nell’eroismo di una volta sola. Cristo non ci chiede di essere eroi, ma saggi. Cristo ci chiede di diventare esperti nelle piccole cose che contano, questa è la saggezza del Vangelo.
Cerca nei commenti