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Commento alla Liturgia
San Luca
Semplicità, purezza e fiducia
La festa dell’evangelista Luca ci fa leggere una pagina famosa del suo Vangelo, dove Gesù sembra provocarci con tre immagini suggestive.
“La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe”.
Gesù conosce bene le proporzioni della realtà in cui siamo immersi: c’è un gran bisogno di prendersi a cuore le persone e sono pochi quelli che vogliono farlo, che vogliono diventare la concretezza dell’azione di Cristo nella storia. Gesù è come un mendicante che chiede le nostre mani per poter continuare a fasciare le ferite, il nostro cuore per continuare ad amare chi è disperato e solo, i nostri piedi per poter andare lì dove nessuno vuole andare. Molti sono quelli che vogliono prendere, ma pochi sono quelli che vogliono dare: pregate perché qualcuno si decida a rimpolpare il popolo dei pochi che vogliono dare. La seconda provocazione è di un grande realismo:
“ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi”.
Gesù sa bene che il nostro entrare nel mondo non ha i colori di una passeggiata ma dello stesso rischio che corrono gli agnelli quando vogliono attraversare un branco di lupi. Gesù ce lo dice prima perché non è un ingenuo e vuole salvare anche noi dall’ingenuità. Essere cristiani in questo mondo e in questo momento storico è come essere davanti a un plotone di lupi, ma la nostra forza non risiede in artigli o furbizie più grandi, ma nella serenità di avere le spalle coperte da un pastore che ci ama fino a dare la vita per noi. Non dobbiamo diventare più forti o più cattivi degli altri per sopravvivere, ma dobbiamo rimanere fondamentalmente degli agnelli, nella semplicità, nella purezza dei ragionamenti e nella fiducia in Dio. La terza provocazione ci viene dalle istruzioni dell’annuncio:
“non portate borsa, né bisaccia, né sandali”.
Cioè non confidate nei mezzi, ma solo in Chi vi manda. È la fiducia il nostro unico armamento. La propaganda ha bisogno di soldi, l’evangelizzazione, invece, di fede.
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