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Pur tradotti allo stesso modo, i sostantivi del v. 18 da una parte e quelli dei vv. 20-21 sono diversi: nel primo caso, amphìblēstron (ἀμφίβληστρον) formato dal prefissio “intorno” (amphi, ἀμφί) e dal verbo gettare (bàllō, βάλλω), indica una piccola rete circolare che si getta in modo che rimanga aperta e, scendendo a fondo grazie ai pesi di piombo di cui è munita, catturi vivi i pesci che vi restano intrappolati. Negli altri due casi, è utilizzato il termine generico dìktuon (δίκτυον), che però nel Nuovo Testamento indica solo la rete da pesca.
Pur tradotti allo stesso modo, i sostantivi del v. 18 da una parte e quelli dei vv. 20-21 sono diversi: nel primo caso, amphìblēstron (ἀμφίβληστρον) formato dal prefissio “intorno” (amphi, ἀμφί) e dal verbo gettare (bàllō, βάλλω), indica una piccola rete circolare che si getta in modo che rimanga aperta e, scendendo a fondo grazie ai pesi di piombo di cui è munita, catturi vivi i pesci che vi restano intrappolati. Negli altri due casi, è utilizzato il termine generico dìktuon (δίκτυον), che però nel Nuovo Testamento indica solo la rete da pesca.
Pur tradotti allo stesso modo, i sostantivi del v. 18 da una parte e quelli dei vv. 20-21 sono diversi: nel primo caso, amphìblēstron (ἀμφίβληστρον) formato dal prefissio “intorno” (amphi, ἀμφί) e dal verbo gettare (bàllō, βάλλω), indica una piccola rete circolare che si getta in modo che rimanga aperta e, scendendo a fondo grazie ai pesi di piombo di cui è munita, catturi vivi i pesci che vi restano intrappolati. Negli altri due casi, è utilizzato il termine generico dìktuon (δίκτυον), che però nel Nuovo Testamento indica solo la rete da pesca.
Sono due le possibili sfumature di significato del verbo katartìzō (καταρτίζω): “sistemare, aggiustare”, riportando a una condizione precedente che assicurava un buon funzionamento, oppure “preparare” per uno scopo, come appare in alcune traduzioni di questo versetto.
Commento alla Liturgia
S. Andrea Ap.
Prima lettura
Rm 10,9-18
9Perché se con la tua bocca proclamerai: "Gesù è il Signore!", e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. 10Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia, e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza. 11Dice infatti la Scrittura: Chiunque crede in lui non sarà deluso. 12Poiché non c'è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano. 13Infatti: Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato. 14Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto? Come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare? Come ne sentiranno parlare senza qualcuno che lo annunci? 15E come lo annunceranno, se non sono stati inviati? Come sta scritto: Quanto sono belli i piedi di coloro che recano un lieto annuncio di bene! 16Ma non tutti hanno obbedito al Vangelo. Lo dice Isaia: Signore, chi ha creduto dopo averci ascoltato? 17Dunque, la fede viene dall'ascolto e l'ascolto riguarda la parola di Cristo. 18Ora io dico: forse non hanno udito? Tutt'altro: Per tutta la terra è corsa la loro voce, e fino agli estremi confini del mondo le loro parole.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 18(19)
R. Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio.
I cieli narrano la gloria di Dio,
l'opera delle sue mani annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia. R.
Senza linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce,
per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
e ai confini del mondo il loro messaggio. R.
Vangelo
Mt 4,18-22
18Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. 19E disse loro: "Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini". 20Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. 21Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. 22Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.
Note
Approfondimenti
Qualità
“Mentre camminava lungo il mare di Galilea vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano la rete in mare, poiché erano pescatori”.
Pensiamo sovente che Dio cominci ad esistere da quando ce ne accorgiamo noi. Il Vangelo di oggi ci ricorda che è esattamente il contrario: non siamo noi ad accorgerci di Dio, ma Dio ad accorgersi di noi; non siamo noi a vedere Gesù ma è Gesù a vedere noi. L’iniziativa è la sua, non la nostra. Questa è una buona notizia perché tante volte pensiamo che esistano persone “lontane” da Dio, ma così non è perché proprio quando sembra che siamo più lontani, più presi da altro, più affaccendati in cose che apparentemente sembrano lontane dalla fede (Simone e Andrea stanno pescando, non pregando) ciò non toglie che siamo guardati, amati, scelti, benedetti, sostenuti. Solo a partire da questo sguardo può accadere anche la nascita di una scelta diversa per la nostra vita: la decisione di non vivere più “a caso” ma seguendo Qualcuno.
“Seguitemi, vi farò pescatori di uomini”. “Ed essi subito, lasciate le reti, lo seguirono”.
Si diventa discepoli non quando necessariamente si decide di diventare preti o suore, ma quando si decide di vivere la propria vita, qualunque essa sia, seguendo Gesù. Questa sequela ci può anche lasciare le medesime reti di prima (lavoro, vocazione, figli) ma ciò che cambia è il motivo, lo scopo. Allora ci si può fare santi partendo in missione nel più sperduto posto del mondo, o rimanendo anche semplicemente davanti ai fornelli della propria cucina. I santi non sono tali per le imprese che compiono ma per la qualità di come compiono qualunque cosa essi fanno.
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