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La traduzione più corretta sarebbe “furono aperti”, poiché si tratta di un passivo divino, che suppone Dio come agente. Con il verbo anòigō (ἀνοίγω), il battesimo di Gesù assume un tono escatologico, in riferimento sia a Ez 1,1 sia a Is 63,19, quando il profeta prega perché Dio ritorni, apra i cieli e scenda. Gesù, per il quale si aprono i cieli, è il servo che libera il suo popolo, la risposta di Dio alla preghiera del profeta.
Matteo usa qui un’espressione avverbiale: “al modo di una colomba”; lo Spirito scende “come discenderebbe” una colomba. Luca invece (3,22) esprime l’idea della “forma corporea”. Si ritrova poi il motivo della creazione – la comparsa dell’asciutto al ritirarsi del mare sul quale aleggia una colomba in Gen 1,6-10 – e della redenzione di Israele – l’uscita del popolo dall’Egitto attraverso il Mar Rosso e poi il Giordano. Gesù che esce dall’acqua è dunque colui che rinnova la creazione.
Commento alla Liturgia
Battesimo del Signore
Prima lettura
Is 42,1-4.6-7
1Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di lui; egli porterà il diritto alle nazioni. 2Non griderà né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce, 3non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta; proclamerà il diritto con verità. 4Non verrà meno e non si abbatterà, finché non avrà stabilito il diritto sulla terra, e le isole attendono il suo insegnamento. 6"Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia e ti ho preso per mano; ti ho formato e ti ho stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni, 7perché tu apra gli occhi ai ciechi e faccia uscire dal carcere i prigionieri, dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 28 (29)
R. Il Signore benedirà il suo popolo con la pace.
Date al Signore, figli di Dio,
date al Signore gloria e potenza.
Date al Signore la gloria del suo nome,
prostratevi al Signore nel suo atrio santo. R.
La voce del Signore è sopra le acque,
il Signore sulle grandi acque.
La voce del Signore è forza,
la voce del Signore è potenza. R.
Tuona il Dio della gloria,
nel suo tempio tutti dicono: «Gloria!».
Il Signore è seduto sull’oceano del cielo,
il Signore siede re per sempre. R.
Seconda Lettura
At 10,34-38
34Pietro allora prese la parola e disse: "In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenza di persone, 35ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga. 36Questa è la Parola che egli ha inviato ai figli d'Israele, annunciando la pace per mezzo di Gesù Cristo: questi è il Signore di tutti. 37Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; 38cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui.
Vangelo
Mt 3,13-17
13Allora Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. 14Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: "Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?". 15Ma Gesù gli rispose: "Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia". Allora egli lo lasciò fare. 16Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. 17Ed ecco una voce dal cielo che diceva: "Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento".
Note
Approfondimenti
Per Matteo è centrale l’idea che Gesù sia venuto a compiere (plēroō, πληρόω) o confermare la Torah e le profezie e adempiere la giustizia, quindi questa risposta di Gesù a Giovanni suona programmatica.
Il verbo plēroō è caratteristico di Matteo (vi si trova 16 volte), come anche il sostantivo giustizia (dikaiosunē, δικαιοσύνη), che implica il vivere in conformità con le esigenze di Dio.
Molte interpretazioni sono state date a questo compimento di ogni giustizia: una è che Gesù nel suo battesimo anticipa la giustificazione (concetto paolino) che avverrà attraverso la sua morte, il sangue versato per il perdono dei peccati.
Un’altra lettura possibile vede il battesimo di Gesù come un esempio per i futuri discepoli, anche pagani, che saranno ritenuti giusti in forza dello stesso battesimo da lui ricevuto.
Inoltre, questa espressione associa Gesù a Giovanni: entrambi moriranno per compiere la giustizia, entrambi vivono la beatitudine dei perseguitati a causa di essa, come anticipano le parole di Gesù al Battista.
Ogni giustizia
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